Logo Fara Editore Fara Editore

L'universo che sta sotto le parole
home - fara - catalogo
Titolo Schede
presentazione - argomenti - autori e titoli - librerie

Recensioni segnalazioni

Vincenzo D'Alessio (su De Angelis e Passini)

Vincenzo D'Alessio (su Gianni, Tamburini e Gnerre)

Vincenzo D'Alessio (su Gianni e Parato)

 

Bernardo F.M. Gianni (a cura di)
Poeti profeti?

€ 15,00 pp. 212 (Neumi)
ISBN 978 88 95139 69 2

contributi di

Bernardo F.M. Gianni osb oliv. Poeti/profeti? Profeti/poeti!
Luca Ariano Sulle orme di Oltre il tempo – da Città perdute (poesie)
Caterina Camporesi Profezia, sogno, poesia
Carla De Angelis Il benessere della parola – Sogni predati alla notte (poesie)
Morena Fanti Vedere oltre, vedere l’invisibile
Il poeta ha occhi che altri non anno
– da In un tempo di mezzo (poesie)
Rosa Elisa Giangoia Poesia e profezia nella Commedia
Antonietta Gnerre Ultimo sogno. Pianeta Terra (poesie)
Giorgio Mazzanti Poesia e profezia
Ardea Montebelli Parole di Qohèlet (poesie)
Giovanni Nassi Poesia e profezia – Poesie (con un commento di B.F.M. Gianni)
Andrea Parato P(r)o(f)eti: una voce nel deserto - Come conchiglie rotte (poesie)
Guido Passini Lo spirito non mi molla mai (poesie)
Antonio Spadaro sj I profeti biblici e la critica letteraria. Rifessioni su Giacomo Debenedetti - «Abitare nella possibilità» Sei immagini dell’esperienza letteraria
Anna Maria Tamburini Poesia e profezia nell’opera di Agostino Venanzio Reali
Caterina Trombetti Poesia: lingua della libertà - scelta di poesie edite e inedite

interventi flash
David Aguzzi (Parola e linguaggio, poesia e profezia), Alessandro Assiri (Profezia e ascolto), Nino Di Paolo (Previsioni intelligenti), Matteo Fantuzzi (Poeti che parlino la lingua di chi ascolta)

 

 

Esiste uno spazio nella Chiesa che più di altri sembra essere stato inventato per ascoltare la
parola, per osservarla e per serbarla. Questo spazio di speciale riverbero sono i monasteri,
con i loro chiostri spalancati sugli abissi del cielo e i loro cori intarsiati per lunghe ore di
silenzioso ascolto o di melodica passione per il Verbo di Dio. Forse è questa la ragione per
cui da qualche tempo la comunità monastica di San Miniato al Monte presso Firenze ama
ospitare ogni anno, in un giorno di primavera, un gruppo di poeti e poetesse di diverse età,
percorsi e convinzioni.
Quest’anno il tema scelto connette la poesia alla profezia e viceversa. Può la parola portare
in grembo il futuro? Per chi crede in un Dio che è Dio della storia, la sua parola, e in modo
tutto particolare la sua parola profetica, è il nesso e lo strumento con cui il Signore tenta di raccordare i nostri cuori alla sua volontà per trasformare i giorni che viviamo nello spazio
dove una piena e convinta assunzione delle responsabilità affidateci dal Creatore diventa la più vera benedizione di Dio sul mondo. E la parola dei poeti può essere altrettanto gravida
di futuro? E quella dei poeti che non hanno mai incontrato il Signore? E quella di chi, in un tornante della vita, lo ha dimenticato e forse per sempre? Sta scritto nel libro dei Numeri:

Mosè dunque uscì e riferì al popolo le parole del Signore; radunò settanta uomini tra gli
anziani del popolo e li pose intorno alla tenda del convegno. Allora il Signore scese nella
nube e gli parlò: prese lo spirito che era su di lui e lo infuse sui settanta anziani: quando lo
spirito si fu posato su di essi, quelli profetizzarono, ma non lo fecero più in seguito. Intanto, due uomini, uno chiamato Eldad e l’altro Medad, erano rimasti nell’accampamento e lo spirito si posò su di essi; erano fra gli iscritti ma non erano usciti per andare alla tenda; si misero a profetizzare nell’accampamento. Un giovane corse a riferire la cosa a Mosè e disse: «Eldad e Medad profetizzano nell’accampamento». Allora Giosuè, figlio di Nun, che dalla sua giovinezza era al servizio di Mosè, disse: «Mosè, signor mio, impediscili!». Ma Mosè gli rispose: «Sei tu geloso per me? Fossero tutti profeti nel popolo del Signore e volesse il Signore dare loro il suo spirito!»
(Nm 11,24-29).

“Fossero tutti profeti!”: sorprende e consola la risposta di Mosè, tutta segnata dal desiderio
di una diffusa pluralità profetica. Accomunano senz’altro ogni esperienza profetica e ogni
esperienza poetica quantomeno l’ascolto di una parola primigenia e l’urgenza di parlare davanti / al posto di / per gli altri. In altre parole un’autentica vocazione che, facendosi linfa di scrittura essenziale, si lascia accogliere come auspicata esperienza di relazione, di apertura e, in definitiva, di speranza. I saggi qui raccolti con i testi poetici e le note che li accompagnano indagano inerenze, coincidenze e differenze fra esperienza poetica ed esperienza profetica, e fra parole quasi bisbigliate dal cuore di Dioal cuore dell’uomo e quelle, invece, che si conoscono unicamente come concepite dal canto solitario della carne dell’uomo.

Bernardo Francesco Gianni, OSB Oliv.
(Firenze, Abbazia di San Miniato al Monte, 16 ottobre 2009

Torna all'inizio

grafica Kaleidon © copyright fara editore