Logo Fara Editore Fara Editore

L'universo che sta sotto le parole
home - fara - catalogo - news - scrivi - faranews
Titolo Catalogo
presentazione - argomenti - autori e titoli - librerie

Corrado Giamboni. Il virus dell'elefante

 

 

Roulette balcanica

di Emilio Diedo

Drazan Gunjaca è Croato di Pola. Roulette Balcanica è un "dramma contro la guerra". La presente è la versione in italiano, parallela a quella tedesca e statunitense.
Quest'opera teatrale è stata premiata, tra gli altri riconoscimenti nella varie versioni linguistiche, anche al Concorso letterario San Maurelio 2004.
La trama, ad atto e scena unica, ha per personaggi principali due capitani della Marina militare, l'uno serbo e l'altro croato: Petar e Mario. L'azione è ubicata nello spazio striminzito di un appartamento condominiale di Pola. L'epoca di riferimento è la fine del settembre 1991, apprestandosi la mezzanotte.
La famosissima canzone di Iva Zanicchi, La riva bianca, la riva nera potrebbe essere il motivo canoro ispiratore del dramma. All'indomani della dichiarata, storica, secessione tra la Serbia e la Croazia, quelli che fino ad allora erano un unico esercito, un'unica patria, un'unica bandiera, improvvisamente divengono motivo di divisione, sancendo un nemico all'interno dello stesso esercito. E di un'unitaria patria e bandiera ne scaturiscono due a due: una patria in conflitto con un'altra, due bandiere avverse. L'unità di uno stato si sdoppia in due antitetici modelli politici, religiosi e sociali. Anche i due capitani protagonisti, dapprima amici per la pelle, tutto d'un tratto sono amici-nemici. Un'antitesi inumana ma soprattutto assurda, che tuttavia non si conclude nel suo naturale ossimoro bensì si allarga ad un paradosso ancora più tragico. Il capitano Petar, che, come anticipato, è di origine serba, avendo sposato una donna croata, si trova suo malgrado ad essere nemico di sua moglie e della sua stessa famiglia.
L'abnorme sviluppo delle circostanze lo portano, in una lucidissima folata dialettica, alla conclusione che la sola possibilità di salvare la faccia, dinanzi alla prole più che dinanzi alla consorte, è il suicidio. Il mezzo è la roulette balcanica, una roulette russa senza via di scampo. Il destino dell'ufficiale serbo non è lasciato al caso di una probabile pallottola, quale potrebbe essere esplosa dal tamburo, a carica alterna, di una rivoltella. No, ahimè! La risoluzione è univocamente riposta nel congegno di caricamento di una pistola che, per sua struttura, non consente nessunissima speranza di uno scatto a vuoto.

(Punto di Vista, n.41/2004)

Torna all'inizio

grafica Kaleidon © copyright fara editore