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L'acqua scende a valle - Stefano Cammelli

Il libro

Il bestiario quotidiano

di Adeodato Piazza Nicolai

1.
Sote la pioa n cian che baia.
L’estade l’é quasi finida e lui
capise che forse tra cualche
stemana la neve scuerde
le crode e anche le ciase.
L so paron l’à lasou fora de
cianeva. Credo che proprio
no i piase sentise biandou,
pien de paura, sote le stele.
L fa proprio na bruta fegura
cusì pien de rabia; no l può
fidàse de la natura ncathada
e sentha n grano de conpasion (1)


2.
Un batufolo felino s’avvicina
ogni mattina alla mia porta.
Strofina con passi sinuosi
le gambe del tavolino e dopo
i miei pantaloni. Temo le zecche
e pure le pulci ma le mie dita
finiscono sempre tra la peluria,
un bimbo che succhia la tetta

(1) Sotto la pioggia un cane abbaia. / L’estate è quasi finita e lui /capisce che forse fra qualche / settimana la neve copre / le rocce e pure le case./ Il padrone l’ha lasciato di fronte / alla cantina. Credo che non si goda tanto / sentirsi bagnato, / pieno di paura, sotto le stelle. / Fa veramente una brutta figura / così pieno di rabbia; non può / fidarsi della natura incazzata / e senza un grano di compassione

 

(dall'autopresentazione)

La geografia, come la biologia, condiziona il poeta. Sono nato nel 1944 in un piccolo paese delle Dolomiti, a Vigo di Cadore, provincia di Belluno, nell’area storicamente chiamata Catubrium (Cadore). Porto nel mio sangue tracce di cultura e lingua celtica, ladina e veneta. Nel 1959 sono emigrato negli Stati Uniti, in una cittadina dell’Indiana vicina a Chicago. Ho vissuto lì fino al 1998 completando studi liceali e universitari al Wabash College e alla Chicago University. Ho lavorato trent’anni per una grande ditta siderurgica da dove mi sono pensionato nel 1995. Ho due figli, Michele e Giacomo, ambedue sposati, che vivono a Chicago e Indianapolis rispettivamente. In America ho insegnato lingua e letteratura italiana e statunitense finché sono ritornato a casa, fra le mie “crode”. Attualmente sono Lecturer all’Istituto Linguistico “Cadore” di Auronzo; lavoro come traduttore e membro della Commissione scientifica dell’Istituto Ladin de la Dolomites; sono vice presidente dell’Union Ladina del Cadore de Medo. Sono poeta e cerco di formulare le mie esperienze usando tre linguaggi: ladino, italiano e angloamericano.

apnicolai@hotmail.com

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