Scheda:

Stefano Cammelli
Te' verde

Un viaggio, un viaggio verso Oriente. E forse per chi
conosce l'autore, Stefano Cammelli, questa non e' una sorpresa. L'intrecio muove da una statuina cinese, che
il protagonista, non più giovane e in un momento di
forte crisi personale, trova sulla sacrivania del nonno, illustre grecista. Nasce una ricerca che coinvolgera' persone e paesi lontani in cui viene fatto credere al lettore che esiste un mistero da scoprire e la cui soluzione gettera' nuova
luce su personaggi ed eventi dell'inizio del secolo, in localita' poste sullo storico cammino tra Europa e Cina,
sulla Via della Seta.

(...) Fin dalle prime pagine coloro che il protagonista, Andrea Mattei, avvicina sembrano volerlo avvertire. Che senso ha indagare sul passato? Perche' risollevare
questioni che possono essere dolorose e che sembrano ormai sepolte? Andrea non ascolta: o forse comprende ma non puo' fermarsi. Deve scoprire che cosa e' successo.

(...) Si puo' conoscere il passato? Ormai la statuina e' lontana. Il lettore comprende che con il pretesto di una storia da ricostruire, l'autore lo sta spingendo verso
una conclusione pervasa da una leggera e poetica malinconia. Non c'e' futuro davanti a noi, come non c'e' passato.

Cos'e' rimasto in Giappone e negli altri Paesi dell'Estremo Oriente di questo mondo che ha tanto contato nel passato e che oggi parrebbe sepolto dal modernismo trionfante? Cammelli non pare, da questo punto di vista, eccessivamente preoccupato. Cio' che porge al lettore (...) riguarda (...) uno stato psicologico, interiore, strettamente personale. Eppure a portata di tutti: ne' esoterico ne' misterico (...).

Antonio Aimi

«Il Sole 24 Ore», n.175,
Domenica 28 Giugno 1998, p.25