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Corrado Giamboni. Il virus dell'elefante

Scheda:

Corrado Giamboni
Il virus dell'elefante

Giamboni, storie e ironia

Chi ha il terrore di imbattersi in tomi da tre-quattrocento pagine che molto spesso sanno di aria fritta potra' trovare conforto in questo delizioso libricino scritto da Corrado Giamboni. L'autore e' di Rimini e insegna in Trentino: dai quattro brevi racconti contenuti in questo volumetto possiamo intuire l'immaginario in cui affonda le sue radici che molto probabilmente guarda alla
lezione di Tondelli. Pagine in cui si intrecciano ironia, senso della descrizione e una piacevole vena narrativa che cattura l'attenzione del lettore. Fra i quattro racconti, oltre a "Come Mary Poppins", "Il grande Popper" e "Guai", il nostro preferito e' "Paolino" per quel tono immaginario («Come si chiamava allora il cieco che ho chiamato Paolino?...quell'uomo invecchiato e vestito sempre con la stessa giacca grigia e consumata, con un viso non attuale a ricordarci che abbiamo la vista ma potremmo non averla e che cio' che siamo potremmo non esserlo...») e sottilmente malinconico.

«L'Adige» (Bolzano), 22 Maggio 2000


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Un sorriso dalla Romagna

«Il virus dell'elefante» di Corrado Giamboni e' una raccolta di quattro racconti, che rivelano un giovane scrittore di talento, da tenere d'occhio. Riminese, Giamboni della sua terra e' cantore originale e stralunato, come vuole una certa tradizione emiliana e romagnola. Tutti i racconti sono assolutamente godibili, anche se a noi e' piaciuto specialmente «Il grande Popper», cosi' archetipico e tardo- adolescenziale, con
le sue fantasie di sesso sfrenato con due avvenenti, carinissime, turiste tedesche. Di questo giovane scrittore si apprezza il notevole senso dell'umorismo, nonche' la capacita' di mescolare il piano della realta' con quello della fantasia. Fulminanti certi passaggi. Come questo, tratto da «Il grande Popper»: «Quella carina chiede se
ho in macchina qualcosa di Papetti, il sax che fa sciogliere le donne».

(p.a.v.)

«Gazzetta di Mantova» giovedi' 6 Aprile 2000


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Quattro racconti buffi e coinvolgenti per una collana di testi "microbici", ma solo nelle dimensioni Un piccolo libro (pubblicato non a caso nella collana Microbi) i cui racconti, in qualsiasi luogo e momento della giornata si leggano, rapiscono dal mondo esterno con storie brevi, divertenti, leggibili d'un fiato. Protagonisti sono personaggi in bilico fra la pura invenzione e l'immagine di qualcuno che potremmo aver incontrato dieci anni fa a Rimini in vacanza. Attraverso loro l'autore da' voce ad alcune sue visioni della Riviera estiva, che si svolgono ai margini della macchina del divertimento; non sono storie tristi, certo non sono banali, e appartengono achi nella Riviera romagnola ci vive e lavora, piuttosto che a chi vi passa solo le ferie La narrazione scorre via fluida e coinvolgente, al punto che di tanto in tanto ci si sveglia bruscamente dal sogno-fantasia che il personaggio sta vivendo nel racconto, come nell'ultimo, in cui al protagonosta succedono cose davvero strane...Insomma racconti che si possono leggere anche piu' volte, e senza la sensazione del "gia' letto".

W. Gobbi

«settimana-settimanale di attualita' pastorale»,
12 dicembre 1999, n.45



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