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Gianfranco Bertagni. Architetture Utopiche

Il libro

Intervista a Carmelo Calabrò
autore di Cinquanta
vincitore della II edizione del concorso Pubblica con noi

Come sei venuto a conoscenza del nostro concorso e perché hai deciso di partecipare?
Scrivo poesie da molti anni ma sono sempre stato restio all'idea di pubblicarle. L'insistenza della mia dolce compagna e il provvidenziale intervento di un amico fraterno mi hanno convinto a provare. Ho saputo da lui del concorso. Mi sono informato e ho trovato la cosa interessante.

Che rapporto hai con la scrittura (scrivi abitualmente, in certe situazioni, quando capita, per te stesso, avendo in mente dei lettori…)?
Scrivo a cicli. in certi periodi intensamente, in altri entro in letargo. Mi aiuta a distendermi. Provo un inspiegabile, sottile piacere nel vedere la mano che scorre sul foglio e le linee d'inchiostro prendere la forma di brevi pensieri.

Come definiresti il tuo modo di scrivere, a quali autori ti senti particolarmente vicino?
Cerco di essere semplice. La poesia è per me un tentativo di trasferire in chiarezza la complessità a volte contorta dei pensieri, delle riflessioni. Ad alcuni riesce in modo straordinario, penso ad Ungaretti o Caproni.

Quali libri ti hanno particolarmente segnato, credi ancora nel futuro del libro?
Se il romanzo in Italia vivacchia, la poesia stenta a sopravvivere. Eppure credo sia colpa di un equivoco. Molti pensano che i versi siano noiosi e inaccessibili. È piuttosto il contrario. Una bella poesia va dritto al centro delle cose. Ho letto recentemente una raccolta di Abbas Kiarostami, il regista iraniano. Parole che sono fotogrammi di una intensa, abbagliante semplicità. Dire tutto in un lampo bianco.

Il libro contiene due opere diverse per genere: ti crea disagio essere accostato a un narratore?
È una scelta originale e stimolante. Pago 2 e prendo 1; versi brevi e versi un po' più lunghi. a parte gli scherzi, è uno slancio positivo. Due sconosciuti che si incontrano in un libro solo, in qualcosa che rimane. È una forma notevole e sorprendente di condivisione.

(Fara Editore, gennaio 2004)

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