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Sigismondo Malatesta - di Alfredo Panzini

Scheda:

Alfredo Panzini
Sigismondo Malatesta

Chi fu Sigismondo?

Chi fu Sigismondo? La sua professione ufficiale fu quella
di capitano di ventura al tempo dei vari signori e repubbliche d'Italia; involto in guerre continue in Italia e fuori; e come tale egli e' noverato famoso per ardimento
e furore bellico insieme ad Alberigo da Barbiano, a Niccolo' Piccinino, a Colleone Colleoni, ad Attendolo Sforza, romagnolo anche lui, e padre di Francesco, e ad altri condottieri di quella eta' splendidi e feroci.

La guerra d'allora? Una specie di sport magnifico e da
gran signori; finche' piu' tardi vennero i fanti e le picche
di Spagna, le alabarde degli Svizzeri, le orde dei Lanzi,
la furia di Francia con Bajardo e Gastone di Foix, folgore d'Italia; e costoro non fecero punto per diporto e, in una sola battaglia, quella di Ravenna o Marignano o Pavia, batterono tanto sodo e tanto sul serio per quanto non avevano battuto tutti i condottieri Italiani del secolo
prima messi insieme nei loro torneamenti belligeri, di fratelli contro fratelli.

Messer Ludovico Ariosto contemplava e ne traeva modelli veri pel suo Furioso. Tutta Italia contemplava le meravigliose carneficine! Perche' era disceso Bajardo? perche' era disceso il conestabile di Borbone? Chi lo sapeva? "Per disertar non so che loco." Era una faccenda che non parea gran che toccare l'anima collettiva d'Italia.
Le battaglie erano belli spettacoli da vero: Francesco I era un magnifico re.

Carlo V soggiogava cuori e provincie. Che poi Francia, Spagna, Impero finito il giuoco dicessero all'amabile e incantata spettatrice che era l'Italia "Ora paga!", troppo giusto. Non e' cosi'? Ma cio' non entra punto nel conto di Sigismondo Pandolfo, Pandulfi filius, signore di Rimini
ed amante di Isotta. Certo quest'uomo pronto alla violenza ed al sangue, pur cavalcando con il pugno sull'elsa, aveva un sogno davanti a se'. Che fossero tutti sognatori quei nostri antichi padri del quattrocento da Francesco Sforza a Lorenzo il Magnifico? da Girolamo Savonarola al Poliziano?

Perche' no? Certo sognatore era codesto barbaro gentile
di Sigismondo: come certo e' del pari che il ricostruire la psicologia ed il pensiero di queste anime complesse, e' impresa altrettanto seducente quanto difficile. Vi si
provo' Carlo Yriarte, Francese, in un suo bel lavoro: Un
condottiere au XV siecle (Parigi 1882); ora vi si cimenta
il D'Annunzio, e ne ho caro e per il morto che riposa, la' nel tempio di Romagna, e per il vivo che la sua, ahi, troppo felice arte adopera pero' a buon fine: trattare
cioe' cose di argomento italico, non russo, non giapponese, non parigino, non americano come fanno altri scrittori.

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