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Recensioni e segnalazioni

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Su Guido Passini (V. D'Alessio)

Vincenzo D'Alessio

Studi Cattolici

Daniele Gigli (ilsussidiario.net)

Autori Vari
Chi scrive ha fede?

a cura di Alessandro Ramberti

€ 20,00 pp. 310 (Nefesh 3)
ISBN 978 88 97441 29 8

“… la poesia e la fede – ed i loro legami, interferenze, dissonanze (…)  scrivere può essere anche una prova ed un'esperienza tangibile di fede viva, ragionata, sofferta ed incarnata.” (Luca Carboni)

Questo volume nasce dalla kermesse svoltasi
a Rapallo dall’8 al 10 febbraio 2013, ospiti nella splendida casa vacanze delle Orsoline di Maria Immacolata (via Aurelia Levante, 54). (…) Credo che la tre giorni rapallese abbia dimostrato come la scrittura (…) non abbia perso la sua etimologica funzione di incidere la realtà. (…) Questo intento già ci indica che scrivere comporta un salto, quantomeno da sé a un potenziale interlocutore, e un salto è un cambiamento di stato, più o meno impegnativo, più o meno calcolato, verso qualcosa a cui il nostro desiderare tende.

È ora di navigare le pagine del libro: ecco minimi frammenti per dare una fugace idea del mare che ti aspetta.

Creati possiamo non credere? (Alessandro Ramberti) # Chi scrive ha fiducia (Alfonsina Zanatta) # Ma che sappiamo noi della vita / se non conosciamo il dolore (Bruno Rombi) # La parola sussurrata, urlata o scritta compie costantemente la sua magia (Carla De Angelis) # E Dio, che è “autore” della Sacra Scrittura, non fa forse un immenso atto di fede nell’umanità, quando affida la sua Parola – cioè sé stesso, l’Eterno – alle parole limitate e fraintendibili dell’uomo? (Carlo Broccardo) # Fede e ragione, alcune volte, possono stare una accanto all’altra nel comprendere la complessità dell’uomo, che è fatta di carne e di mistero (Caterina Camporesi) # L’accettazione della sfida delle parole è l’accettazione della sfida dell’esistenza (Daniele Gigli) # Se vogliamo entrare nella “pancia” delle persone, non possiamo pretendere di produrre le nostre cose dalla “testa”, le dobbiamo sentire dentro, come un Amore (Dante Zamperini) # Scrivere poesia è un atto di fede. Un atto che si rinnova nel tempo e che si compie in risposta a un’esigenza innegabile di indagine e comunicazione (Davide Valecchi) # La complessità, la profondità shakespeariane sono (…) collegate alla sua fede: una fede proscritta, necessariamente sotterranea (Elisabetta Sala) # loro vivono / lassù dove c’è la pace eterna / gli angeli sono ingenui / non hanno mai peccati / e nemmeno mai i dolori (Enrica Musio) # Scrivere è aver fede (…) che un giorno manent e volant coincidano nella dimensione eterna dell’assoluto (Ermanno Cottini) # da dove ripartiamo (e ripariamo) è coi nuovi venuti (…) nei quali intravediamo scorrere la corrente calda del voler essere e realizzare (Fabio Cecchi) # Quando senti / di far parte / dell’universo / il tuo cuore esulta (Franca Oberti) # Credo decisamente allora che la res amissa sia per Caproni proprio Sostanza, divina, lasciata perdere (Francesco Napoli) # La fede è conoscenza del cuore, non ha bisogno di dimostrazioni, è credere nel mistero della vita e nel suo fine (Giancarla Gallo) # La scrittura è il luogo, la forma, attraverso i quali Etty sta nella storia (Gianni Criveller) # La scrittura è un atto di coraggio, come l’armatura del credente, che lotta anche quando il mondo sembra ostile (Giorgia Bascucci) # Il credo riposto in te / che sai dove inizia il dolore / e finiscono i sorrisi (Guido Passini) # Rimarrà sulla polvere / la tua impronta tessuta con i fili / della luna sul mare (Mariangela De Togni) # Nemmeno il fuoco questa notte tiene svegli / ogni pace fuori e dentro ha le sue mura (Massimiliano Bardotti e Serse Cardellini) # L’amore dovuto a Dio ingloba amore e “pazienza” coi fratelli e rispetto del creato (Piera Bruno) # La metafora (…) è anche una forma di meraviglia (Rita Pacilio) # Due donne decidono di salvare dalla distruzione (…) uno tra i più antichi manoscritti armeni (Roberta Leone) # La fede non è mai calcolabile e dunque mai si può calcolare (…) l’eco di un atto di scrittura (Roberto Borghesi) # Il rischio estremo è quello di fare della letteratura, per troppo credere in sé stessi, uno sfogo (Rosa Elisa Giangoia) # Scrivere (…) è fiducia nella possibilità di scoprire ancora un po’ di sé stessi, e di permettere agli altri di fare altrettanto (Sandra Vergamini) # Chi cerca (davvero) e chi condivide (davvero) ha fede. Egli (…) ha fiducia di non perdersi in questo osare la propria parola (Simone Sereni) # Credo che sempre meno i lettori abbiano fede in chi scrive (Simone Zanin) # Colui che scrive, allora, essendo parte della vita, cioè del tutto, è esso stesso tutto. È così? (Subhaga Gaetano Failla) # ci sono gesti che guardano al futuro che un certo mondo non può comprendere (Gianni Giacomelli)

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