Santi, Poeti e Comunicatori

di Alessandro Rovinetti (Segretario generale della Federazione Europea delle Associazioni di Comunicazione Pubblica)

Santi, Poeti e Comunicatori è un libro che affronta temi importanti con ironia e disincanto.
Se ne sentiva davvero il bisogno nel mondo della comunicazione affollato da troppi monumenti a sé stessi.
Non per questo è un libro solo divertente.
Chi, come il sottoscritto, ha trascorso l’intera vita lavorativa all’interno delle Istituzioni cercando di limitare i danni di burocrazie autoreferenziali e di costruire una comunità di professionisti della comunicazione pubblica ne ride amaro.
Se il tempo e le energie spesi dal 2000 in poi per dissertare sulla legge 150 fossero stati utilizzati per attuarla, oggi parleremmo di risultati e non di aspettative.
Libri, articoli, confronti, invettive, siti on line, chat, focus group e chi più ne ha più ne metta, hanno prodotto un rumorosissimo nulla comunicativo senza scalfire di un centimetro il fronte trasversale degli oppositori silenziosi di questa legge.
Eppure è ormai chiara a tutti la loro identità.
Una parte di burocrazia impermeabile a qualsiasi cambiamento, un po’ di amministratori più affezionati alla propaganda che alla comunicazione, qualche spelacchiato lobbista che vede minacciata la propria rendita di posizione.
E, da ultimo, coloro che considero in assoluto i peggiori. Vale a dire i fautori di una nuova legge 150.
Questi assomigliano ai conduttori di certi programmi televisivi.
Sbeffeggiano il “pacco” che possiedi e ti strizzano l’occhio per convincerti a cambiarlo con quello in loro possesso.
Quasi sempre ti stanno rifilando una colossale fregatura.
D’altra parte come dimenticare che questo è il Paese del Gattopardo?
Il Paese dove tutto deve sempre cambiare perché tutto possa sempre restare come prima.
Se comunicatori pubblici, giornalisti e laureati in scienze della comunicazione accetteranno lo “scambio” tra una legge 150 certa ed un’altra destinata a restare nei sogni di qualcuno, non occorrerà scrivere un nuovo libro per spiegare il ritorno ad un passato fatto di chiacchiere e promesse per moltissimi e di incarichi e consulenze per pochissimi.


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