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Alfredo Panzini. La bella storia di Orlando

Scheda:

Alfredo Panzini
La bella storia di Orlando

Una coedizione Fara-Pazzini presenta due lavori di Alfredo Panzini (1863-1939), tirati fuori dalla polvere e restituiti a nuova attenzione. Sono "La bella storia di Orlando innamorato e poi furioso" e "Sigismondo Malatesta, profilo eroico". Li hanno curati
rispettivamente Manuela Ricci e Susanna Calandrini. Il primo e' un vero e proprio libro (del 1933) che ruota attorno ai poemi di Boiardo ed Ariosto. Il secondo e' poco piu' di un articolo apparso nel 1903.

Manuela Ricci colloca il senso della "Storia di Orlando" nell'ambito delle polemiche contemporanee al volume, che accompagnavano la lettura e lo studio dei due poemi di Boiardo e Ariosto, spiegando con attenzione e preparazione che cosa significasse per Panzini il mondo ideale di Boiardo, in cui egli trovava rifugio: "E il rifugio di Panzini altro non e' che un favoleggiato Ottocento classicista, tutto idealizzato dal ricordo e dalla lontananza" (...).

Ci avverte la Ricci che Panzini "impedi' la strumentalizzazione da parte del regime di quei giorni" (siamo, si e' visto, nei primi anni Trenta), regime "a cui sarebbero piaciuti modelli e alti esempi di moralita', coraggio, fierezza, animosita' ", come quelli espressi
nel poema cavalleresco (...).

L'altro testo su Sigismondo e' ancora piu' bizzarro nell'umor tutto estravagante che lo ispira. Parlando di
un personaggio sepolto all'esterno del Tempio malatestiano di Rimini, Giorgio Gemisto Pletone, non sa neppure di chi si tratti, ne' si cura di documentarsi, lui professore alquanto pedante (...). E prima di parlare
del buon Sigismondo, sulla scena Panzini fa apparire il bibliotecario della Gambalunghiana, il dottor Carlo Tonini: "I Riminesi (convien pur dirlo) quando non
sanno una cosa si rivolgono sempre a lui. Un contadino trova nell'arare un coccio, una moneta? Va da Tonini."

Luca Mari

«Riminilibri» Giugno 1994

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