Logo Fara Editore Fara Editore

L'universo che sta sotto le parole
home - fara - catalogo - news - scrivi - faranews
Titolo Faranews
argomenti - autori e titoli - librerie

Gianfranco Bertagni. Architetture Utopiche

Gianfranco Bertagni. Architetture Utopiche

Intervista a Alessandra Carnaroli
autrice di Taglio intimo

Chi e' Alessandra Carnaroli?
Alessandra e' anche e sia... sia. "Stiamo" momentaneamente cercando quanto e' stato diviso e perso giusto dietro quell'angolo e la' sotto il cuscino nero. Ulteriori ricerche verranno condotte sopra i fornelli e tra le lenzuola. Alessandra ha 1, 2, 3 anni: poi comincia il ricordo, la memoria. Alessandra e' un cerchiolungo e il sole come una lampadina appesa al cielo. Alessandra ha bisogno di uno specchio per conoscersi intera. E' un gioco di bambini che si passano acqua liscia scoprendosi ognuno diverso, ogn-uno. Alessandra parla troppo. Pero' ha gli occhi azzurri. (Che meraviglia: mi commuovo tutte le volte che...)

Ha senso scrivere poesie in un paese dove pochi giovani leggono e ancor meno leggono versi?
Non ha senso, se per esso si intende l'uno e distinto (distante) senso comune. Scrivere poesie oggi ha lo stesso senso, la stessa funzione pratica di una candela in una casa gia' ampiamente illuminata da neon, lampade e schermi accesi. Finisce col diventare un elemento decorativo, bello a vedersi e magari dalle delicate profumazioni, utile per scacciare mosche e zanzare. Ma e' quando la "corrente salta", la luce improvvisamente si spegne - black out della logica, sparizione del senso - che la candela scopre il suo valore, svela il proprio significato. La poesia non ha senso. E' senso, e' simbolo, e' correlazione. Sa attendere, aspetta che qualcuno, a tentoni nel buio, la vada a cercare. Per questo non serve il TEMPO, non esistono eta'. C'e' un giorno. E c'e' soprattutto la sua notte. La sua ombra.

Quali sono i riferimenti letterari e artistici che senti particolarmente vicini?
Un quadro dipinto col nero Poe e il rosso Baudelaire. Una poesia che fa rima con la m di Malevic e la o di Basquiat. L'uomo e i suoi simboli. Il mito dei popoli. Santa Teresa d'Avila. E' una ricetta imparata a memoria come l' "Angelo di Dio". Amaro e inebriante il cibo si serve su un foglio bianco: troppo "io" al primo assaggio, mancano ancora un po' di sale, zolfo e mercurio. (Mi occupo anche delle piante e degli animali: le farfalle le chiamo per nome... insomma faccio psicoterapia.)

Qual e' il tuo rapporto con la scrittura?
Ho sempre avuto paura di fermarmi a riflettere. Quando lo faccio mi trucco di rosso le labbra, cambio canottiera, lego i capelli, faccio smorfie e improvviso passi di danza (reggae, vado forte col reggae). Il foglio invece mi ipnotizza: e' un divano di pelle, un orologio fermo... non devo neppure coprirmi le occhiaie, comincio a scrivere e poi mi guardo. E sono la piu' bella del reame, e sono la strega cattiva, e sono tutta mia madre, e sono di nuovo da capo, e sono io il capo, mi seguono tutto e niente. La vanita'. La poesia e' l'ombra che mi spiega, una cavalletta che non sai quando decidera' di saltare attaccandosi ai tuoi capelli, i denti del mio pescerosso, il buco nell'ozono, il male in fondo al letto, un ricordo del prima, del presto, del piccolo e corto.

(Fara Editore, agosto 2001)

grafica Kaleidon © copyright fara editore