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Gianfranco Bertagni. Architetture Utopiche

 

Intervista ad Ambra Crociani
L'Isola continentale

Cosa puoi dire di te a chi ti sta leggendo?
Sono una ragazza di vent’anni che ha appena pubblicato il suo primo libro e sono felicissima di poter vivere questa esperienza. È un punto di partenza importante, penso, una spinta per continuare a fare quello che mi piace, sempre.

Quanto e perché hai iniziato a scrivere?

Ho iniziato quando ero molto piccola. A quattro anni e mezzo sapevo già scrivere il mio nome. È stato un amore a prima vista si può dire… Con il passare del tempo l’importanza della scrittura si è intensificata e cercherò sempre di mettere in gioco le mie capacità volendo migliorare e maturare ancora tanto. La strada da intraprendere è lunga, ma il viaggio sicuramente uno dei più affascinanti. Scrivendo trovo la mia vera dimensione, riesco ad esprimere me stessa e ciò che penso senza timori e confini.

Quali sono e sono stati i tuoi autori di riferimento?

La lettura è sempre stata una mia passione. Qualsiasi libro può diventare un punto di riferimento e dare qualcosa di importante da trattenere e conservare. La loro capacità più magica è quella di risvegliare nelle persone la fantasia, un elemento indispensabile di vita. Non ci sono quindi, per me, alcuni autori che sono più importanti di altri. Cito, invece, l’ultimo libro che ho letto per piacere e non per impegno universitario: La luna e sei soldi di W. Somerset Maugham.

Com’è nata l’idea di scrivere L’Isola Continentale?

Dovevo partire per l’Australia, una meta incredibilmente bella per un viaggio studio. Mi sono documentata, ho letto molto su questo Paese e una volta lì, è nata la voglia di trasformare il mio viaggio in un viaggio per tutti…

Pensi di aver inviato un “messaggio particolare” scrivendo questo tuo romanzo breve?

In realtà, penso che di messaggi ce ne siano tanti, fra le righe. Ho voluto dire forse troppe cose, e forse ho addirittura troppo esposto me stessa. Ma, una volta che si ha la penna in mano, è difficile trattenersi, i pensieri scorrono come fiumi. Il valore del viaggio è comunque ciò che volevo trasmettere maggiormente. È importante non rimanere troppo attaccati alle cose, spaziare, conoscere e non chiudere mai gli occhi e la mente.

Quale tipo di lettore credi possa essere particolarmente interessato al tuo libro?

Sicuramente chi ama viaggiare e vuole conoscere meglio l’Australia. Ma scrivendolo non ho pensato a un tipo di lettore ideale. Credo che per essere interessati ad un libro basti sfogliare la prima pagina e tutto ha inizio…

Hai progetti nel cassetto?

Vorrei ampliare le mie collaborazioni su quotidiani e riviste, per intraprendere al meglio la carriera di giornalismo. Un altro desiderio? Quello di non smettere mai di scrivere, anche romanzi brevi…

(Fara Editore, luglio 2005)

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