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Helene Paraskeva
Il tragediometro e altri racconti

€. 7,00 pp. 80 (TerrEmerse)
ISBN ISBN 8887808376

Vincitice della I edizione del concorso Pubblica con noi

II classificato al Premio Città di Moncalieri 2004

«Leggendo gli otto racconti del libro della Paraskeva si ha come l'impressione di penetrare in uno spazio teatrale le cui comparse si muovono su fondali di scorci mediterranei carichi di colori forti e brillanti.
Scene di vita di quartiere e personaggi familiari vengono rischiarati all'improvviso dalla luce calda, talvolta spietata, dei riflettori del ricordo. L'autrice rivive e ci fa rivivere il periodo più bello e più tormentato della vita di ciascuno: quello dell'adolescenza e della prima giovinezza. Un mondo fatto spesso di sentimenti aggrovigliati e contraddittori, in cui faticosamente si tenta di costruire il proprio sé in mezzo a tante piccole vittorie e sconfitte, in mezzo a tante figure nelle quali, volenti o nolenti, ci rispecchiamo.
Anche se il testo non fornisce alcun riferimento cronologico preciso, è facile rintracciare negli indizi sparsi qua e là e nell'atmosfera complessiva della narrazione quel pezzo di storia inquieto ed entusiasmante insieme che va dalla fine degli anni Sessanta all'intera decade dei Settanta del secolo appena trascorso. Anni contrassegnati da tensioni continue tra rinnovamento e conservazione nel travagliato panorama del sud di questo Mare Nostrum. Anni in cui il boom economico conviveva con residui di economia arcaica e il modo di vivere nelle periferie delle grandi città non era molto dissimile da quello che sussiste ancora nei villaggi o nei piccoli centri di ogni dove.
In questi luoghi brulicanti di umanità, tutti sono i protagonisti della vita degli altri e le singole persone assurgono inevitabilmente a "tipi", inconsapevoli paradigmi delle svariate corde dell'essere: dalla vigliaccheria al coraggio, dalla meschinerìa alla nobiltà d'animo, dall'umiltà all'orgoglio.
Ma il Tragediometro e altre storie non è soltanto una rassegna di quadri tipologici. Il coinvolgimento di chi scrive è totale: i ricordi sono gioie e ferite che lasciano ancora il segno, nonostante l'ironia e l'autoironia che come un filo sottile attraversa tutto il libro. Ed è proprio questo coinvolgimento che cattura il lettore e lo rende partecipe di questa "visita guidata"nei luoghi della memoria.
Il ritmo brioso del discorso costituisce poi l'anima di tutti i racconti che si snodano con un linguaggio sapientemente condito di riferimenti sottili. Un testo che incuriosisce e avvince il lettore sin dalle prime righe e lo trascina con la sua leggerezza come la musica del saltimbanco Gaitàn che introduce e fa da Cicerone al libro.»
(Rosanna Budelli)

"Racconti brevi, dettati da pulsioni (essenzialmente erotico-sessuali) che penetrano la scrittura fino a condizionare sia lo stile, sia l'impianto del racconto stesso. La sobrietà è imposta dalla necessità di giungere rapidaemente all'essenza, di non perdere il ritmo, di recuperare l'eleganza consentita dalla storia raccontata. Le scene più crude sembrano tradire una vaga e inconfessata esigenza di dolcezza. Testo da leggere anche 'fra le righe'." (Sauro Mattarelli, Il Pensiero Mazziniano, 1-2003, p. 205)

Helene Paraskeva è nata ad Atene. Ha studiato in Grecia, in Italia e nel Regno Unito. Vive e lavora a Roma. Oltre all'insegnamento curricolare, organizza e coordina progetti interculturali nell'Istituto Superiore "G. Caetani".

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