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Recensioni e segnalazioni

Exitime n. 12

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L'Arena di Verona 28-3-08 (M. Falduto)

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Cara Gloria,
leggere il tuo libro è stata pura emozione. Un inno alla vita, dove dai grande risalto alle piccole cose di tutti i giorni. Ho voluto condividere subito con te le mie sensazioni, ma siccome anch'io amo scrivere, non certo un libro come te, ho pensato di mettere per iscritto quanto di buono e bello ho provato leggendoti. C'è anche una punta di puro e sano orgoglio nel sapere che un membro della tua, seppur allargata, famiglia sia stato in grado di compiere quell'opera, che io considero straordinaria, di scrivere un libro. Non è facile far “provare” e “sentire” agli altri quello che si prova e si sente: ma secondo me (che non sono certo un critico letterario, ma un'assidua e affannata lettrice) tu ci sei riuscita davvero, con dolcezza, grazia e sensibilità. Leggerti è stato un regalo bellissimo, di quelli che poche volte ti capitano nel corso di una vita intera. Con affetto
Silvia (ora, in quanto moglie di Simeone Cipriani, cognata dell'autrice)

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Le doti raffigurative di Mariagloria sono indubbiamente notevoli: colori caldi, densi, richiami pittorici e accurate ricostruzioni fanno sì che anche in questo caso esponga con disinvoltura e con istintiva bravura. Il giorno di Lazzaro è un mélo di fattura quasi classica; troppo estetizzante, magari, nell'abbellire il suo soggetto al limete del surreale, ma per il quale si possono ben estrarre i fazzoletti una volta di più. Gli interpreti reggono bravamente le loro parti, con impegni solidi e prolungati: anche con loro Mariagloria è abilissima nel dosare gli ingredienti e, anche se qualche volta perde la misura, sa concertare la commozione con molto garbo. (Davide Cipriani)


 

Mariagloria Patuzzo
Il giorno di Lazzaro

€ 12,00 pp. 120 (Sia cosa che)
ISBN 978-88-95139-32-6

Una famiglia felice: un papà e una mamma entusiasti del loro amore, un bimbo di tre anni e un tenero tranquillo neonato. Una vita quotidiana all’insegna della serenità gioiosa di chista bene insieme e sa affrontare le preoccupazioni usuali e inevitabili della coppia, della famiglia.
All’improvviso una malattia devastante e al tempo stesso subdola colpisce questa giovane donna, mamma, moglie. La gravità della situazione mette a dura prova lei, suo marito,
i figli.
I protagonisti di questa storia corale (come giustamente
osserva Stefano Martello nella postfazione) cercano di convivere con questa tragica realtà, trasformando per quanto è possibile la paura in determinazione a vivere, trasformando
la malattia in un percorso di rinascita, un po’ proprio come accadde a Lazzaro.
Il messaggio che si legge tra le righe – e non – di questo libro è che c’è sempre un motivo per vivere e continuare a vivere con gioia, speranza e un pizzico di spensieratezza.

Il libro è reperibile presso di noi, attraverso i nostri distributori, e il cricuito www.365bookmark.it, nelle librerie di Isola della Scala (Il Piccolo Principe, Il punto contabile, Cartolibreria Mirandola) e nelle librerie di Verona Beghini (via Centro) e Gheduzzi (Corso S. Anastasia).

Mariagloria Patuzzo in Cipriani è nata a Brescia il 30 novembre 1961. Dopo aver abitato in diversi luoghi (Parma, Gavirate, Varese, di nuovo Brescia), seguendo i genitori, è giunta a Verona nel 1972. Nel 1985 si è sposata con Massimo, trasferendosi nella vicina Isola della Scala, paese
d’origine del marito.
Laureata in Pedagogia – indirizzo letterario filosofico – all’università di Verona, ha insegnato nelle scuole materne, elementari, medie e superiori come docente non di ruolo prima e di ruolo poi. Nel 1997 ha dovuto definitivamente
abbandonare suo malgrado il mondo della scuola.
Ora, svolge il suo ‘ruolo’ di mamma con molta passione verso i figli, Enrico e Roberto, che hanno rispettivamente 18 e 15 anni. È attivamente impegnata presso la scuola dei figli e talvolta si presta come aiuto-bibliotecaria. A suo tempo, ha fatto esperienze televisive e giornalistiche di piccola entità.
Questa è la sua prima pubblicazione.

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