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Andrea Garbin
Lattice

€ 11,00 pp. 70 (Sia cosa che)
ISBN 978-88-95139-60-9

Prefazione finalista al Premio Città di Forlì

Capite quello che io intendo
sono solo i versi che portano
la speranza e comprensione del ché

Le evidenti ascendenze padane (sobrietà di lingua e di tematiche, analisi obbiettiva dei fatti…) si declinano in Garbin con un humus ironico (venato appunto di umorismo) e immaginifico che può risalire per certi tratti al Boiardo e all’Ariosto e ambisce a una forma che potremmo definire neoepica: insomma ci pare che il lettore si trovi di fronte a un’opera compatta e ricca di suggestioni, poetica in molti sensi, anche in quello di essere piacevole da leggere a voce alta e accattivante per le scene, le metafore, le sinestesie, le allitterazioni, i giochi sintattici… e le “storie” che ogni pagina offre. (dalla Prefazione di Alessandro Ramberti)

Nota critica di Alessandro Assiri: Lattice come come materiale plasmabile per comporre maschere; il titolo scelto da Andrea Garbin per la sua ultima raccolta. Una raccolta che non si sottrae al ritorno dell'affettività, quella delle persone, dei luoghi e delle cose che costituiscono l'universo poetico di Garbin. Una raccolta matura, con una presa sentimentale forse inconsapevole, ma in molti versi esplicita, uno scrivere che non si sofferma sulla defininizione, ma l'accarezza spesso con raffinatezza. «Tutto questo dovete capire è solo gioco di poesia, ma pur sempre gioco di cuore» afferma Andrea in uno dei suoi componimenti e credo che in questa affermazione risieda molto dello spirito di questo lavoro. Poesia e cuore, come binomio dell'intimità assoluta, se non unica ragione del poetare sicuramente esigenza di autenticità del dire. È poeta giovane Garbin,ma nell'età non cerca ne riscatto ne rifugio, ulteriore esempio di uso sapiente degli strumenti del fare poetico. «Quest'uomo che tenete tra le mani è carta» è un altro verso che mi piacerebbe fosse sottoscritto da chiunque tenti di associare al gesto poetico la propria consapevolezza di precarietà e la propria necessità di affidare fogli al vento. Lattice è una raccolta viva e a tratti quasi narrativa che sottolinea il cimentarsi di Andrea anche col racconto, con quell'aspetto umano che è il narrare storie per contemplare il vivere.

Nato a Desenzano d/G nel 1976 e residente in provincia di Mantova, Andrea Garbin ha esordito per Aletti con la raccolta di poesie Il senso della musa (2007). Il suo racconto “Un pacco di Natale” è pubblicato da TranseuropaLibri in Per Natale non esco (2008). È membro del gruppo “la confraternita dell’uva” col quale ha pubblicato Il rumore degli occhi (2009), antologia per Ed. Creativa che contiene il suo racconto “Metri 27”. È ideatore degli “Incontri di poesia del Galetèr” che si svolgono al Caffè Galetèr di Montichiari (BS). Dal 2008 collabora con Jack Hirschman e Casa della poesia di Baronissi, e con Beppe Costa, e si è accostato al teatro con la compagnia "I saggi e i folli", entrando in contatto con il Living Theatre of NY, con l'Odin Teatret, e interessandosi di biomeccanica teatrale e del Movimento Panico. Nel 2009 ha vinto il Concorso Biennale "under 35" di Como, nella sezione haiku.

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