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Recensioni e segnalazioni

Maria Amata Di Lorenzo
Valentino Ceneri
Bruno Bartoletti
Studium (Roberta Bertozzi)
Donne in poesia (Rossella Renzi)
Paolo Polvani
Città di Vita (Duccia Camiciotti)
Caterina Camporesi
Giovanna Scarca (anche, in versione ridotta su Città di Vita)
Giuliano Ladolfi
Sonia Gardini
Maria Lenti (Il Convivio)
Marco Scalabrino (Lumie di Sicilia)
Franco Casadei
Maria Di Lorenzo (v. anche Flannery)
Ardea Montebelli
Piero Stefani
Germana Duca Ruggeri
Marcello Tosi
Massimo Scrignoli
Marco Scalabrino
Narda Fattori

Intervista (Alfonsina Zanatta su Radio City)

(…) le Sue poesie mi sembrano davvero molto
belle: nette, essenziali, fortemente inventive e visionarie, nuove per immagini, figure e concetti: l’orso, la canna vocale al vento, la fede del fiore, la mortella, il molto fuoco sono, in particolare, felicemente mirabili.
(Giorgio Bárberi Squarotti)

La tua poesia è lieve
alitare di vento. Dal cuore, lo scandire dei battiti, un divenire fiume in piena di rosso sangue vermiglio, che sulla bianca ala dell'anima zampilla carnale, alla ricerca del primordiale riposo spirituale sull'antico giaciglio.
(Carla Moscoloni)

 

Anna Maria Tamburini
Colibrì

€ 10,00 pp. 54 (Sia cosa che)
ISBN 978 88 95139 86 9
Esaurito v. nuova edizione


«La poesia di Anna Maria Tamburini, attraverso una trama instancabile e discreta
di immagini e una voce tesa e lirica, non
rinuncia mai al pensiero, alla ricerca di un senso. (…) l’autrice sembra suggerire una
concentrazione, un desiderio di vedere bene, di chiarezza. Ci mette di fronte ad un mondo che è già prodigio in sé, un luogo che chiede solo che ci si accorga di esso e mediante un forte investimento dello sguardo tenta di restituire l’energia segreta che scaturisce da tutto, dai colori e dalla luce, addirittura uno “spreco”, un’abbondanza di cui testimoniano diverse poesie come, ad esempio, pioveva / alla mortella…» (dalla Prefazione di Gianfranco Lauretano)

«Le poesie, così lievi, discrete, delicate, calme e leggere, mai malinconiche e mai dubbiose di ciò che vedono o avvertono, guidano così senza incertezze, con l’aria di chi non ha ambizioni, quasi non avessero una meta. E, invece, passo dopo passo, elemento dopo elemento, poesia dopo poesia, conducono in alto, ma in modo che solo lì, quando si è in alto, ci si rende conto del proprio “com-movimento” di fronte e in ascolto dei “moti infinitesimi necessari alla vita”, assecondando e in risposta alla “musica del cosmo” per cercare di entrare in profondo contatto vissuto con il mondo e cogliere il segreto, il mistero di questa vita e di ogni vita che “afferrare è lieve / la vita – in mano niente resta”.» (dalla Postfazione di Loretta Iannascoli)

Cara Annamaria,
ecco ciò che del tuo libro riesco a scrivere: I più camminano sempre in pianura, altri arrivano ai poggi,alcuni alle colline.
Pochi scalano le montagne, raggiungendo,così, brillanti cime di luce, dove l'aria è purissima e quasi tocchi il cielo. Qui, il solo volo dell'aquila, e quello,raro, di un... “colibrì”.
(Franca Fabbri, San Mauro Pascoli)

Anna Maria Tamburini è nata nel 1955 a Rimini dove vive e lavora. Si è laureata in Letteratura Italiana con il prof. EzioRaimondi presso l’Università di Bologna e con la sua tesi di laurea, pubblicata con il patrocinio dell’Istituto dei Beni Culturali della Regione Emilia Romagna, ha contribuito a far conoscere l’opera di Agostino Venanzio Reali. Si interessa di poesia letteratura e teologia. Scrive saggi recensioni e articoli. Questa è la sua prima raccolta di poesie ad essere pubblicata.

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