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L'universo che sta sotto le parole

I giurati si presentano

I giurati del concorso Prosapoetica terra/di/nessuno2004

Ardea Montebelli è nata a Rimini il 5 marzo 1956 e in questa città vive e lavora come insegnante. Si occupa di poesia e di fotografia ed è giornalista pubblicista. Ha pubblicato cinque raccolte di poesie ed un catalogo fotografico dal titolo Cari, vecchi frammenti presentato a Rimini in occasione del Meeting per l'amicizia fra i popoli 2002: un lavoro fotografico in bianco e nero sulla memoria contadina integrato da brani del Vecchio Testamento e da testi poetici.
Ha ottenuto positivi riscontri in vari concorsi di poesia a livello nazionale. Organizza letture poetiche e mostre fotografiche in chiese e santuari. Collabora con musicisti. Propone lavori dove parola e immagine si fondono creando suggestioni particolari.Sia i lavori poetici che quelli fotografici costituiscono un approfondimento della Sacra Scrittura. L'ultima raccolta di poesie pubblicata dal titolo Il paradosso della memoria. Meditazioni in versi sulle Lettere di San Giovanni è stata recentemente utilizzata per guidare esercizi spirituali rivolti a religiosi.

Alessandro Giovanardi è nato il 21-12-1972 a Rimini dove risiede. Si è Laureato in Filosofia a Bologna, con una tesi sull’ermeneutica delle immagini sacre cristiane nel pensiero di Pavel Florenskij. È giornalista pubblicista e scrive su varie testate; tiene corsi, seminari, conferenze sul rapporto fra mistica ed arti figurative e collabora a mostre e a convegni. Ha scritto saggi sull’arte sacra e redatto la voce intitolata al teologo ortodosso Pavel N. Evdokimov per l’Enciclopedia su Personalisti e persona nel XX secolo (Edizioni Scientifiche Italiane, Napoli 2004). Assieme a Giovanna Scarca ha scritto Poesia e preghiera nel Novecento, dedicato a Clemente Rebora, Cristina Campo e Davide Maria Turoldo (Pazzini, Verucchio, 2003). Alcune sue poesie si trovano nel volume Poet-astri (Theut, Rimini 2003). Ha partecipato ai cataloghi d’arte Realismi. Arti figurative, letteratura e cinema in Italia dal 1943 al 1953 (Edizioni Electa, Milano, 2001) e La Sistina e Michelangelo. Storia e fortuna di un capolavoro (Edizioni Silvana, Milano, 2003). Si interessa del simbolismo bizantino nella pittura riminese del Trecento e del rapporto fra Cristianesimo e Rinascimento nell’opera di Vladimir Zabughin. Cristina Campo, Pavel A. Florenskij, Ananda K. Coomaraswamy, Romano Amerio, sono i suoi maestri, i suoi quattro pilastri della saggezza. Considera indispensabile la lettura degli Scritti corsari di Pier Paolo Pasolini, degli aforismi di Nicolás Gómez Dávila, raccolti sotto il nome di In margine a un testo implicito e dell’irreprensibile saggio di Elémire Zolla, Che cos’è la Tradizione. Considera la bellezza una virtù ascetica e un dovere morale.

Andrea Parato nasce nel 1979 a Rimini, incontra la poesia a dieci anni nelle ballate realiste e ironiche di De André. Poi gli studi scientifici e la passione per "l'arte dei segni" sfociano nella laurea in Scienze della Comunicazione all'ateneo felsineo. Lo accompagnano la poesia prosaica di Pavese, l'essenza degli avi greci, i versi dei Santarcangiolesi dalle voci degli avi. È stato segnalato dal concorso Pubbblica con noi. Attende la maturazione della sua raccolta, in continuo mutamento.

Clementina Sandra Ammendola è nata a Buenos Aires, Argentina, nel 1963. Se non fosse andata a scuola, a lavorare, alle magistrali, alla facoltà di sociologia, a insegnare ai bambini e agli adulti, ad accudire anziani, a fare l'educatrice in un gruppo famiglia con ragazze adolescenti, a collaborare con associazioni di volontariato, a scrivere poesie e racconti brevi, a frequentare corsi di scrittura creativa in Spagna e in Italia, a partecipare a seminari sulla migrazione e sulla scrittura di migrazione (è stata premiata dal concorso Eks&Tra - v. le poesie in Mosaici d'inchiostro e Destini sospesi di volti in cammino - e un suo racconto appare in Memorie in valigia), chissà. Forse per tutto questo scrive e le fa piacere farlo. Ha conseguito il Master sull'Immigrazione dell'Università di Venezia e partecipato a numerosi convegni e seminari sulle tematiche educative, la scrittura creativa e quella dei migranti. Un suo racconto è stato pubblicato nella sezione "Ibridazioni" della rivista Sagarana. Collabora al Bollettino Telematico Vibrisse ideato da Giulio Mozzi. Suoi racconti si trovano in Matricina Cus-Cus. Storie di integrazione (il Poligrafo, Padova, 2002), Parole di Sabbia (Edizioni Il Grappolo, Mercato S.Severino, 2002), e nei siti Kuma e Il Mosaico. Ha recentemente pubblicato il saggio "Immigrazione di ritorno e percorsi di cittadinanza" in Borderlines. Migrazioni e Identità nel Novecento (Iannone Editore, 2003) e L'allievo di origine argentina nel sito www.unive.it/progettoalias, vedere Moduli. È membro del Comitato Editoriale de El-ghibli.

Michele Ruele è nato a Rovereto nel 1964. Laurea in Lettere moderne 1989, all'Università di Bologna. Giornalista pubblicista ha lavorato al quotidiano «L'Alto Adige». Ha insegnato "Gestione dell'informazione aziendale" presso il corso di Ingegneria informatica dell'Università di Trento. Attualmente insegna Italiano e Latino al Liceo scientifico "Leonardo da Vinci" di Trento e letteratura italiana ai borsisti universitari esteri presso l'Istituto Trentino di Cultura. Scrive di cultura per vari quotidiani. È presidente dell'associazione culturale "Paragrafi" dal 1999. Ha pubblicato: "Vampe futuriste nelle tenebre antenoree", in Futurismo Veneto, L'editore, Trento, 1991; Pestavo anch'io sul palcoscenico dei ribelli. Gli scritti letterari di Fortunato Depero, Cucùlibrì-L'editore, Trento/Parma, 1992; "Analisi dei testi letterari", «Quaderni del Liceo Rosmini», Rovereto, 1997; "Le metamorfosi di Apuleio" in L'insegnamento del latino nei licei, Iprase, Trento, 1999;"Appunti in margine a un corso di traduzione letteraria" in «Comunicare», Il Mulino/Itc, Bologna-Trento, 1/2001.
È direttore responsabile delle riviste culturali «Senzatitolo» e «Paragrafi». È stato socio fondatore e curatore della casa editrice Cucùlibrì dal 1991 al 1994. Ha curato il festival culturale "Senzatitolo" di Rovereto nel 1995 e 1996. Con Fara ha pubblicato le Storie di frate Amodeo e Sogni d'emergenza.

Daniele Bottura è nato a Mantova nel 1974. Non si sa se fosse nato a San Giorgio in Bosco nel 1934, cosa gli sarebbe successo. Di sicuro la mantovanità – con i tortelli di zucca, il lambrusco, la sbrisolona e il dialetto – ha trovato in lui terreno fertile. Ama passeggiare lungo il Po e guardare i pioppi dal basso verso l'alto, nei tardi pomeriggi autunnali quando c'è la nebbia. Non sopporta gli scacchi, le cipolle e le copertine tutte uguali dei libri di Camilleri. Ogni tanto lo si può incontrare in qualche circolo Arci, mentre miscela buoni suoni e cattivi rumori o viceversa. È responsabile dell'Associazione culturale Grilliperlatesta con la quale cura annualmente la selezione letteraria VERBA MARKET, vetrina ad uso dei giovani scrittori mantovani. È editore della rivista letteraria LACIO DROM, buona strada e ideatore di MOLTI SOLI, frammenti, fotografie e letteratura da strada, ogni tanto in spedizione elettronica agli iscritti (ci si iscrive gratuitamente mandando una e-mail a grilliperlatesta@libero.it). Ha prodotto diversi cortometraggi ambientati nelle campagne della Bassa. Ama fermare in fotogrammi manuali le parole, gli sguardi, i gesti e i venti che disorientano. Ha recentemente pubblicato Transatlantici di carta.

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